Un Presidente nuovo di zecca

Cose che vorrei non dimenticare.

Sono riusciti a sdoganare il presidenzialismo. Che ne parlasse la destra, era ovvio. Che ne parli uno del PD, un po’ meno. Il no al presidenzialismo era rimasta una delle poche certezze.

In effetti abbiamo contribuito un po’ tutti, in questi giorni, a sdoganarlo, con il nostro tifo. Mi fa venire in mente il lontano e mai obliato referendum sulla preferenza unica, in cui votammo tutti contro Craxi senza stare tanto a sottilizzare sul contenuto del contendere, e invece era importante: non si possono utilizzare le questioni istituzionali come un grimaldello.

Le larghe intese (eufemismo per “inciucio”) sono diventate da schifezza della kasta e salvezza della patria. Non si può andare tanto per il sottile quando il paese sta per tracimare. Ma allora tanto valeva votare Marini.

La faccia di Bersani e quella di Berlusconi oggi pomeriggio. Il sorriso a 72 denti del secondo, la disperazione del primo. Bersani, con tutti gli errori che sicuramente ha fatto, non se lo meritava. Credo che per chi lo ha affossato non abbiano contato tanto gli errori quanto l’imperdonabile peccato di allearsi con la sinistra.

Civati. La vera scoperta di questo periodo buio. Civati è sulla scena politica da molti anni, ma in questa occasione è stato un riferimento per molti di noi. Il suo dire le cose in modo calmo e deciso. La pacatezza e la determinazione. Le proprie idee che non cambiano ogni minuto. Ecco, questo me lo voglio ricordare.

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